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Vegetazione giardino naturale
Il giardino naturale è costituito prevalentemente da tre tipi di vegetazione: il bosco, la siepe, il prato.
Il bosco è costituito da un popolamento di alberi e arbusti, abbastanza denso da impedire che, nella stagione vegetativa, la luce solare raggiunga il suolo. In assenza di interventi colturali tende ad occupare l'intero spazio disponibile; forte della propria dominanza, richiede manutenzione scarsa o nulla. Non c'è metodo più efficiente di rimboschire un'area qualsiasi, di quello di lasciarla perfettamente indisturbata.
La siepe è costituita da un allineamento fitto di alberi ed arbusti che crea un "muro verde". Per alcuni aspetti è analoga ad una struttura naturale costituita dal margine del bosco. Lasciata indisturbata, tende ad allargarsi progressivamente evolvendo in bosco. L'equilibrio dinamico richiede un intervento esterno; nel giardino tradizionale, si esegue a intervalli regolari, una o più volte l'anno, la potatura; nel giardino naturale si esegue preferenzialmente la cippatura, ossia il taglio a livello dei ceppi, a intervalli molto più lunghi (vari anni).
Il prato è costituito da sole piante erbacee, in assenza di arbusti ed alberi. Tende a essere sostituito dal bosco (o dalla siepe, che ne
è il margine), sia per accrescimento laterale, che per disseminazione. Il suo equilibrio richiede pertanto regolari interventi di manutenzione che contrastino questa tendenza. La potatura della siepe/del margine del bosco evita che il prato sia sovrastato dall'accrescimento laterale del bosco. Lo sfalcio regolare evita l'insediamento di elementi arboreo-arbustivi per disseminazione.
Dal progetto alla messa in opera chiavi in mano
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Fine aprile-maggio è il periodo più importante per le semine e i trapianti delle piante da fiore. E' meglio che queste operazioni vengano eseguite durante le ore tardo-pomeridiane; dopo, ci si ricordi di annaffiare sempre abbondantemente.
L'evidente vitalità delle piante arbustive da fiore rende necessario il controllo del loro sviluppo per evitare il formarsi di una vegetazione troppo esuberante che in seguito le sottoporrebbe a una fatica eccessiva e debilitante. Sarà quindi opportuno tenere le forbici a "portata di mano" e, dopo la fioritura, eseguire potature di ringiovanimento e ridimensionamento della chioma.
Si mettono a dimora le piante sempreverdi e si ultimano le piantagioni di alberi e arbusti a foglia caduca, rose comprese: scegliete giorni non ventosi e con cielo coperto. Per ottenere una pronta ripresa post impianto preferite esemplari in zolla.
Da aprile in poi sarà possibile seminare tutte le annuali che serviranno per la formazione delle aiuole dei giardino. Le semine si effettuano in semenzai posti in luoghi riparati o coperti da film plastici; le piantine spuntate verranno poi trapiantate nella loro sede definitiva.
Con aprile si può anche iniziare a mettere a dimora all'aperto le annuali e le perenni acquistate o seminate in marzo nei semenzai: aquilegia, campanula, dicentra, digitale, fiordaliso, garofano, iberis, lavanda, non ti scordar di me, papavero californiano, primula, violacciocca ecc.
Si trapiantano a dimora le bulbose pre germogliate a fioritura estivo-autunnale: dalia, canna d'india (per questa specie è consigliabile la pre germogliazione all'inizio dei mese esponendo i bulbi e i rizomi alla luce in un ambiente ben riparato), giglio ecc.
Lavori primaverili in giardino
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